IBF-MI
ISTITUTO DI BIOFISICA - Sezione di Milano
Dipartimento: Materiali e Dispositivi
c/o Dipartimento di Biologia, Università di Milano Via Celoria, 26 - 20133 Milano
Tel. 02 50314817
Fax: 02 50314764
Sito dell'istituto: http://www.ibf.cnr.it/
ATTIVITÀ |
La sede di Milano dell'Istituto di Biofisica ha sviluppato negli anni diverse linee di ricerca inerenti le piante, sia sotto il profilo delle conoscenze di base che sotto l'aspetto applicativo. Tre linee di ricerca in particolare presentano delle interessanti ricadute di interesse pubblico:
- Studi sulla biodiversità di specie spontanee delle Alpi Marittime, con approccio bio-molecolare.
- Trasformazione genetica di portainnesti di melo per la difesa contro insetti fitofagi.
- Trasformazione genetica di piante per la produzione di vaccini ad uso veterinario.
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TIPOLOGIE UTENTI |
I vaccini eduli studiati nei nostri laboratori sono pensati come alternativa ai vaccini tradizionali o ricombinanti, per l'immunizzazione di animali d'allevamento destinati alla produzione di carne. Particolarmente indicati per la somministrazione orale sono i vaccini contro malattie il cui contagio avvenga per via mucosale. La parete cellulosica che riveste le cellule vegetali funge da capsula a lento rilascio durante la digestione del prodotto. Venendo a contatto con la mucosa intestinale, il vaccino scatena una risposta immunitaria che si diffonde anche alle altre mucose, creando così una estesa barriera difensiva.
Caratterizzare specie spontanee per studi di conservazione della biodiversità.
Tale obiettivo si riferisce alla definizione di sistemi analitici della diversità genetica in specie spontanee con l'obiettivo di definire strategie di conservazione appropriate. Questi risultati sono diretti sia agli enti di ricerca, ma anche a enti regionali e provinciali come parchi e musei che operano nel settore della conservazione della natura. Inoltre, lo sviluppo di marcatori molecolari appropriati per le specie selvatiche analizzate potranno essere utilizzati per le rispettive specie agricole di maggiore interesse.
Lo studio per la trasformazione di portainnesti di melo con un gene inibitore di enzimi intestinali di maggiolino è rivolto principalmente ai coltivatori di piante da frutta, in quanto apre la strada ad una modificazione genica che, pur difendendo la pianta dai suoi principali insetti infestanti, lascia inalterato il patrimonio genetico del frutto. È stato messo a punto il metodo di trasformazione e di radicazione in vitro della varietà M9 di melo, per natura molto rustica e recalcitrante ad ogni manipolazione. Tale metodo potrà essere applicato anche per la trasformazione con geni diversi che dovessero rivelarsi utili contro altri patogeni dell'apparato radicale o per migliorare la produttività della pianta innestata, ad esempio rendendo più adatta la radice alle condizioni del terreno di coltura. |
KNOW-HOW |
Gli autori di questa ricerca vantano un'esperienza ventennale nel campo della biologia molecolare e della coltivazione in vitro di tessuti vegetali. Sono stati pubblicati numerosi articoli su argomenti inerenti la modificazione genica di piante superiori e le prospettive delle tecniche biotecnologiche, in particolare per la produzione di vaccini eduli.
Gli autori di questa ricerca vantano una considerevole esperienza nel settore dei marcatori molecolari utilizzati per lo studio della biodiversità di specie spontanee e di specie di interesse agrario. In particolare l'attenzione è stata focalizzata sia su piante utilizzate come modelli sperimentali (Arabidopsis thaliana), che su piante importanti per l'alimentazione umana (Oryza sativa) e per un interesse culturale ed economico-commerciale (Vitis vinifera).
Gli autori di questa ricerca vantano un'esperienza ventennale nel campo della biologia molecolare e della coltivazione in vitro di tessuti vegetali. Sono stati pubblicati diversi articoli su argomenti inerenti la modificazione genica di piante superiori e le prospettive delle biotecnologie per la difesa ed il miglioramento delle principali specie orticole. |